giovedì 29 settembre 2011

Racconto erotico: sesso con una escort trans

Un bellissimo racconto erotico che ho trovato in rete: una coppia decide di fare sesso con una escort trans e ne ricava enorme soddisfazione sessuale.

A me e Marta divertiva, la notte tornando dal ristorante o dal cinema,
andare a fare il cosiddetto "puttan-tour" ossia girare in macchina
lungo le vie di Milano dove lavorano le prostitute, per guardarle.
In particolare era divertente andare nelle zone dove battevano i
transessuali sia perché il loro numero era maggiore rispetto alle
prostitute donne e sia anche perché erano più divertenti e, spesso,
vedendo che eravamo una coppia, ci sorridevano o facevano le finte
imbarazzate.
Era già successo una volta che, essendo noi particolarmente eccitati
all'idea, ne avevamo caricata una in macchina e avevamo giocato
insieme.
Così, mentre Marta dal sedile posteriore le aveva toccato le tette e
un po' il cazzo io mi ero eccitato a prenderglielo in bocca e poi a
farmelo prendere in bocca a mia volta fino a venire, mentre Marta mi
toccava il petto e si accarezzava.
Una sera, tornando dal cinema, incominciammo così ad andare lungo le
strade per guardare questi trans e commentare la loro bellezza o il
modo di presentarsi.
Passammo due o tre volte vicino ad un angolo dove, appoggiata ad una
Smart, c'era una di loro. Non era bellissima ma aveva il viso
simpatico e vedendoci passare ci sorrideva ed in più, a differenza
delle altre, portava occhiali da vista cosa che a me fa
particolarmente eccitare.
Chiesi a Marta se le andava di fermarci a chiedere quale fosse la sua
tariffa. Marta accettò anche perché a noi due piace molto l'erotismo e
il sesso e giocare trasgredendo un po' e facendo, insieme, nuove
esperienze.
Accostammo e tirai giù il finestrino di destra. La guardammo e lei,
con un sorriso simpatico e malizioso, si abbasso per parlarci.
Le chiesi allora se andava anche con le coppie e che tariffa chiedeva.
Mi rispose che non c'erano problemi con le coppie e che chiedeva, in
macchina 50 euro e a casa sua 100.
Pensai che la macchina è proprio scomoda per certi giochi, soprattutto
in tre, e le proposi per 150 di venire a casa da noi.
Forse gli stavamo simpatici davvero o forse era a fine lavoro e
accettò, anche se la distanza non era molto breve.
Salì in macchina, sul sedile posteriore, e partimmo.
Durante il tragitto le dicemmo che ci chiamavamo Marta e Luca, mentre
lei, ci disse che si chiamava Sheila e veniva dalla Colombia.
La sua voce aveva un tono un po' alto ma era piacevole. Sheila
indossava dei sandali neri a tacco alto e con dei lacci che le
partivano dalla caviglia fino al ginocchio, proprio come quelli che
piacciono a me; aveva poi una mini di finta pelle nera e un top
trasparente anch'esso nero.
Sotto il top un reggiseno nero con i pizzi dove si intravedevano due
seni molto grossi, come del resto hanno quasi tutti i trans.
Il trucco non era eccessivo e sul viso gli occhiali avevano una
montatura di colore beige. Non erano appariscenti ma le davano un
certo tocco di sensualità perversa. I capelli infine erano biondi,
vaporosi e portati all'altezza delle spalle.
Dopo poco più di mezz'ora arrivammo a casa. Parcheggiammo la macchina
in garage e, controllando di non essere visti (Sheila nonostante non
fosse appariscente tradiva la sua "professione"), salimmo a casa.
Una volta chiusa la porta, mentre Marta andava in bagno, accompagnai
Sheila in camera da letto, anche perché nel frattempo mi era venuta
voglia di vederle le tette, anche se poco naturali, e anche di
liberare il mio cazzo dalla morsa dei pantaloni che lo intrappolavano
visto che era già duro.
Sheila, da vera professionista, si sedette sul letto e si tolse la
gonna, rimanendo con degli slip neri e minuscoli, e quindi si sfilò la
camicia e si slacciò il reggiseno facendo spuntare due tette, che se
appunto non naturali, erano grosse e abbastanza, almeno alla vista,
morbide.
Dissi allora a Sheila di sdraiarsi al centro del letto e aspettai
Marta che tornasse dal bagno, mentre io mi levai le scarpe e la
camicia rimanendo con i pantaloni sbottonati che facevano intuire un
cazzo duro che avevo una voglia matta di essere scappellato.
Dopo pochi minuti uscì Marta dal bagno aveva anche lei dei sandali con
il tacco alto che mostravano i suoi piedini dalla unghie rosse e, dopo
essersi tolta il mini abito che aveva, rimase con il perizoma nero e
un reggiseno che sosteneva le tette senza nasconderle; era un mio
regalo di qualche tempo prima.
Presi Marta per mano e la portai in camera dove Sheila era sdraiata
con il seno in mostra e gli slip.
Chiesi a Marta di togliermi i pantaloni, ed allora vide la mia
erezione anche perché la punta del mio cazzo sporgeva dagli slip ed
era bagnata.
Marta si abbassò e avvicinò il viso annusando il mio sesso e, tirando
fuori un poco la lingua, assaggiò il mio cazzo bagnato. Le sfiorai la
testa e la spinsi leggermente ancora più contro per sentire tutto il
suo viso affondare nel mio pube.
Sheila intanto ci guardava, sdraiata sul letto, senza fare nulla.
L'essere guardati mentre iniziavamo a giocare ci eccitava entrambi e
forse piaceva anche a Sheila.
Chiesi a Marta di mettersi in ginocchio sul letto e io feci
altrettanto.
Sheila a questo punto era tra noi, e noi, uno di fronte all'altro,
eravamo all'altezza dei seni di Sheila.
Presi la mano di Marta e, con le nostre mani unite, iniziammo a
toccare le tette di Sheila.
Come pensavo erano abbastanza morbide e mi piaceva prenderle a coppa
per poi lasciarle cadere e vedere il movimento che questo creava.
Piano piano le mani mie e di Marta scesero verso il sesso di Sheila
fino ad arrivare al bordo degli slip.
Mentre la mano di Marta si fermò la mia proseguì più in basso fino a
sentire il pelo del sesso di Sheila che, forse involontariamente, aprì
un poco le gambe.
Marta allora si spostò davanti a Sheila e prendendogli gli slip glieli
sfilò lentamente.
Tutto il pelo del sesso di Sheila fu scoperto e io con la mano lo
accarezzai e proseguii verso il basso. Con gesto rapido, forse per
l'eccitazione, presi il sesso di Sheila e lo spostai in alto verso il
suo ventre.
Era un cazzo ancora molle, non tanto grande ma piacevole al tatto
mentre poco sotto le sue palle erano piccole.
Presi nuovamente la mano di Marta e insieme iniziammo a carezzare il
cazzo di Sheila muovendolo in su e in giù per masturbarlo. Prima piano
e poi un po' più velocemente.
Non ci volle molto per iniziare a sentirlo indurire e mentre io
toccavo le palle Marta iniziò a masturbarlo con più forza. La cosa era
davvero molto eccitante.
Vedere un cazzo duro tra le mani di Marta, che così bene lo masturbava
scappellandolo fino in fondo, aumentò la mia voglia di sentirlo più da
vicino.
Chiesi a Sheila di mettersi il preservativo, lei lo infilò molto
velocemente e io quasi immediatamente scesi verso quel sesso duro e,
mentre Marta lo teneva ancora tra le mani, lo presi tutto in bocca.
Mi sdraiai sul fianco e chiesi a Marta di fare altrettanto con il mio
cazzo, ed ecco che dopo pochi secondi sentii la sua bocca avvolgere il
mio sesso e la sua lingua che toccava sapientemente la mia cappella e
scivolava sulla mia asta.
Era bellissimo sapere che mentre sentivo quelle meravigliose
sensazioni io le stavo dando a Sheila che dimostrava di gradire perché
prese la mia testa e la spinse ancora di più verso il suo cazzo mentre
lo spingeva verso la mia gola con il classico movimento del bacino
durante la penetrazione.
Andammo avanti così per un po' fino a quando Marta non volle che io mi
mettessi nella posizione di Sheila. Mi trovai così con il sesso
puntato verso Marta e Sheila e con loro sopra il mio cazzo che mi
facevano insieme un pompino.
Sheila lo aveva tutto nella sua bocca e sentivo che lo succhiava con
forza e poi, tirandoselo fuori, se lo sbatteva sulle labbra facendo un
rumore liquido di saliva. Marta invece con la lingua solleticava la
parte finale del mio sesso per poi leccare i coglioni scendendo ancora
più in basso fino quasi al buchetto del culo che stuzzicava con un
dito.
Il piacere era al massimo e nell'aria si sentiva un forte odore di
sesso decisamente inebriante.
A questo punto chiesi a Marta di darmi il suo sesso. Volevo vederlo
davanti ai miei occhi, rosa, bagnato, per aprirlo e annusarlo e poi
assaggiarlo con la mia lingua, succhiarlo con la mia bocca, bere gli
umori che gocciolavano.
Marta si sedette sul mio viso e io, tenendola per le natiche, affondai
la mia bocca in quella figa bagnata e profumata. Sentivo e vedevo
Marta godere insieme a me, mentre Sheila continuava a succhiare il mio
cazzo ormai durissimo e le mie palle gonfie di sperma bollente.
Dopo un po' di questo stupendo piacere chiesi a Marta di scendere
verso il mio sesso perché volevo entrare dentro di lei.
Senti la sua figa scivolare dalla mia bocca sul mio petto e poi,
prendendo il posto della bocca di Sheila, la sentii che accarezzava il
mio cazzo, bagnata, calda, vogliosa.
Era così tanta la voglia che bastò solo un minuto perché il mio cazzo
scivolasse nella figa di Marta. La sensazione, appena entrò, era come
sempre meravigliosa e così intensa da togliere il fiato.
Sentii tutta l'asta entrare e la figa di Marta che l' avvolgeva, la
bagnava e iniziava a salire scendere dandomi scosse di piacere
continuo.
Tenevo Marta per i fianchi e ogni tanto le aprivo le natiche
toccandole il suo profumato buchetto del culo e infilando lentamente
il dito dentro anche per sentire le contrazioni della sua figa mentre
saliva e scendeva. Poi lo tiravo fuori e annusavo il suo sapore
proibito che subito dopo leccavo vogliosamente e perversamente
Sheila, sicuramente molto eccitata da questa vista e dal sentirci
godere, si inginocchiò di fianco a noi e a quel punto ebbe il seno
all'altezza del viso di Marta e il suo sesso sopra la mia bocca.
Fu così che mentre Marta le iniziò a leccare e toccare il seno io
cominciai a spompinarla nuovamente.
Vedevo il mio cazzo che entrava e usciva dalla figa di Marta, vedevo
lei che godeva e leccava Sheila e vedevo e sentivo il cazzo, ormai
grosso ed eccitato, di Sheila nella mia bocca.
A quel punto Sheila lo tolse dalla mia bocca e si alzò in piedi sul
letto. Capii che voleva metterlo in bocca a Marta e mi domandai come
lei avesse reagito.
Vidi Sheila avvicinarsi a Marta facendo scivolare la sua mano su e giù
per l'asta, e vidi Marta che mi guardava; sorrisi e lei capì, così
aprì leggermente la bocca e avvolse il sesso di Sheila nella sua
bocca.
Ora Marta aveva sia me che Sheila nel suo corpo e dava piacere ad
entrambi. La cosa mi eccitava tantissimo e anche a Marta perché
sentivo la sua figa vibrare fino a quando non scese con il suo ditino
verso il clitoride.
Iniziò a toccarsi sempre più velocemente fino a quando, poco dopo,
gemette forte e gridò tutto il suo piacere. Abbandonò il sesso di
Sheila e mi abbracciò forte mettendo il suo petto sul mio. Sentivo che
il suo piacere continuava e le pulsazioni del suo sesso ancora sul mio
pene.
Le mie palle erano piene di sperma e la mia voglia di schizzarlo tutto
era enorme.
Marta a quel punto voleva vedere e sentire il mio piacere.
Fece sdraiare Sheila e me sul letto e si mise in ginocchio tra noi
guardandoci.
Con la sua mano destra prese il mio cazzo e con l'altra quello di
Sheila e inizio a masturbarci entrambi, dapprima lentamente e via via
sempre più forte.
Il piacere era intenso e vedere che Marta dava piacere a due persone
era molto tenero ed eccitante.
Sentii Sheila che si muoveva sul letto in modo più forte e capii che
stava venendo, infatti, da lì a pochi secondi vidi il bianco del suo
sperma riempire il serbatoio del profilattico.
Marta abbandonò il suo cazzo, che Sheila continuò a toccarsi, e si
dedicò al mio.
Si sdraiò con il viso davanti al mio sesso e con due o tre piccoli
colpi di lingua mi fece venire.
Non vidi nulla perché il piacere intenso mi fece chiudere gli occhi,
sentii solo la mia sborra schizzare verso l'alto e il mio cazzo
muoversi ritmicamente.
Pochi secondi dopo aprii gli occhi e vidi Marta che mi guardava
sorridendomi e con ai lati delle labbra delle gocce del mio sperma--

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